di Giovanna Zoboli e Maja Celija, Minitopi 2020
20,00 | Acquistalo su Topishop
Tra animali e fenomeni atmosferici, i bambini non sono soli a spazzolarsi e fare il bagno. Rime e metafore li accompagnano, rendendo imperdibile l’appuntamento quotidiano con l’acqua. ...
Dal titolo si apprende che Filastrocca acqua e sapone per bambini coi piedi sporchi è scritta in versi; “acqua” e “sapone” sono termini chiave, attorno a cui il lavoro di Giovanna Zoboli e Maja Celija si sviluppa; “bambino coi piedi sporchi” è chi si oppone a fare il bagno (o la doccia) perché, semplicemente, non conosce il lato piacevole di questa pratica e che, nel corso di quarantotto pagine, ha modo di ricredersi. ...
Filastrocca acqua e sapone per bambini coi piedi sporchi è un libro in venti tavole (copertina esclusa) e ventiquattro versi, endecasillabi a rima baciata. Immagini e parole poggiano stabilmente su una struttura ritmica. A ogni verso di corrisponde una doppia pagina così organizzata: pagina di destra, senza testo, con tavola a colori; pagina di sinistra, con testo, con tavola in bianco e nero, a matita. Le due tavole, nonostante siano realizzate con tecniche diverse, formano un’unica immagine. Quando il testo è costituito da due versi, la doppia pagina è interamente a colori
Ogni verso presenta al lettore un personaggio affaccendato in una attività: così, il libro coincide con la presentazione di una galleria di situazioni e figure, prive fra loro di nessi narrativi. Ciò che lega questa “collana” di immagini e parole è l’elemento liquido, che scorre da una pagina all’altra, nelle sue diverse, mutevoli, imprevedibili forme. Ma soprattutto, a fare da collante fra gli elementi disparati chiamati in causa dalle parole è la coerente struttura ritmica che accompagna il lettore a ogni giro di pagina, articolando versi e tavole in una scansione complementare e ordinata. ...
In Filastrocca acqua e sapone per bambini coi piedi sporchi, la compenetrazione fra realtà e sogno è voluta. L’illustrazione approda a una dimensione surreale estraendo dal testo una o due parole, e costruendo su di esse quadri di ampio respiro, ricchi di figure attive, momenti collettivi, animali (elefanti, uccelli, rane, rospi, gatti, cani, conigli, polli, iguane, porcelli, topi, cavalli, pesci, procioni, orsi), oggetti (utensili; mobili; casalinghi; indumenti; giochi; elettrodomestici; mezzi di trasporto), strade, stanze (sala da pranzo, salotto, bottega, bagno, lavanderia, aula scolastica, cucina).
Per esempio, a pp. 10-11 si legge: «si lava il rospo, si lustra la rana». L’illustrazione seleziona “rospo” e “rana” e il concetto di lavaggio espresso dai verbi “lava” e “lustra”, e ne fa una tavolata di tazze, fumanti, colme di tè. In ciascuna, rospi e rane sono immersi nel proprio lavaggio: la tazza (elemento realistico) è anche vasca da bagno (elemento fantastico); la bustina di tè (elemento realistico) è anche un comodo cuscino galleggiante (elemento fantastico). ...
Si può dire che Filastrocca acqua e sapone per bambini coi piedi sporchi sia costruito intorno al verbo riflessivo ‘lavarsi’, espresso nelle molte varianti che sottolineano come la cura di sé riguardi tutti: gli animali, le persone, le cose, la natura (fare la doccia, sguazzare, lustrarsi, leccarsi, pulire, fare il bagno, candeggiare, spazzolare, brillare, strigliare, far pulizia, sciacquare, splendere, buttarsi in vasca, darci dentro con acqua e sapone).
Un libro che per venti volte suggerisce: “Lavati!”, rischia, effettivamente, di non ottenere ciò che chiede. In Filastrocca acqua e sapone per bambini coi piedi sporchi, però, il lettore si diverte: il contrappunto fra andamento regolare testo e “irregolarità” delle immagini crea un effetto di sorpresa e di divertimento al servizio di una riflessione estetica sull’acqua e sui suoi molteplici usi, più che di un manuale propedeutico all’igiene.
D’altra parte, il lettore non è molestato da una lista di imperativi, al contrario ci si rivolge a lui nella forma dell’invito. Il punto esclamativo compare, ma in coda, in ultima posizione, e con valore di incoraggiamento. Il ritmo complessivo non ha cedimenti, poiché alterna momenti di estrema apertura – spazi aperti (colline, mare, piazze, campagna, ecc.) – a momenti più intimi – ambienti chiusi (interni di case, stanze, ecc.); protagonisti
Inoltre, la scelta di realizzare ogni doppia pagina, eccetto le quattro eccezioni sopra citate, a colori (acrilici) e in bianco e nero (matita), dà al testo e alle immagini lo spazio necessario per risaltare, e inserisce un elemento di varietà e al tempo stesso, di regolarità, nella struttura ritmica. Il disegno a matita, infine, svela come sono nate le illustrazioni di Maja Celija – prima il disegno, poi la pittura–, e sono a disposizioni dei lettori che le vogliano colorare.
La surreale cavalcata di Filastrocca acqua e sapone per bambini coi piedi sporchi termina in modo festoso, insieme a un gruppo di ragazzini in cui il lettore si riconosce. «Buttati subito dentro la vasca | e dacci dentro con acqua e sapone!».
Da Realismo magico nel mare della metafora, di Giulia Mirandola, in Catalogone 2007.