Dove stanno gli angeli? Per alcuni sugli alberi di Natale, fra addobbi e palline, oppure nelle vetrine dei negozi, a illuminare la festa più spendacciona dell’anno. Per altri abitano, semplicemente, il mistero, e dunque possono essere dappertutto, per esempio sul balcone di un palazzo di una città qualunque. Perché un angelo, forse, arriva quando qualcuno sente dentro di sé un piccolo spazio vuoto, che si nutre di buio, silenzio e meraviglia. Come accade al protagonista di questa storia, che alla presenza sorda di un padre incapace di pensare la realtà al di fuori di sé, oppone la capacità di accogliere i movimenti minimi entro cui si manifesta il mistero dell’esistenza. E di sperimentare la relazione con l’altro attraverso il sentimento spontaneo e vivo dell‘empatia.
- pensare a come può essere un angelo;
- immaginare quante voci parlino nello stesso istante;
- riflettere su ciò che si ha e ciò che non si ha.