[a cura di Valentina Pellizzoni e Tommaso Falzone, Spazio Libri La Cornice]
Due anni fa, poco prima di Natale, una signora non più giovanissima, ci chiede di poterla aiutare a trovare un libro del quale aveva solo l'immagine di una pagina.
«Mio nipote ha avuto questa immagine come titolo del tema che la sua professoressa gli ha dato da fare. Io l'ho vista e mi sono detta voglio sapere tutto di questo libro.»
Abbiamo subito individuato il libro da cui era tratta la tavola: L'approdo di Shaun Tan, Tunué.
Quasi con commozione, l'abbiamo dato alla signora che l'ha guardato con cura e che dopo pochi minuti ha deciso di ordinarne quindici copie. Per Natale avrebbe regalato a tutti quel libro.
Questa è solo una delle tante storie che nascono sotto i nostri occhi. Le nostre librerie sostengono i libri e gli autori, ma sono soprattutto luoghi di storie, questa ricchezza non è riproducibile se non in pochissimi altri analoghi luoghi di relazione.
In questi giorni in cui tutti si rammaricano per le centinaia di librerie chiuse, in cui si parla di sconti e di amazon, in cui tutti ci danno molti consigli su come gestire le nostre librerie, a volte davvero ottimi a volte un po' meno.
Noi a tutto questo abbiamo pensato di reagire raccontando le nostre storie.
Faremo dei post sulle meraviglie che nascono qui grazie a chi entra in libreria: questo è, noi crediamo, ciò che occorre tutelare maggiormente e anche narrare.
Queste storie nascono nella relazione, nella vicinanza fisica, nell'imponderabile stupore che ci regala la realtà, nelle domande che una buona letteratura evoca e fa germinare.
Dice lo scrittore Giuliano Scabia che bisogna piantare semi di Paradiso Terrestre sulla Terra.
Questo fanno le librerie.
Se volete condividere questo nostro appello, ci farebbe piacere. Se ci fossero librerie che volessero cominciare a narrare le loro storie sarebbe meraviglioso.
Questo l'hastag: #storiedilibreria