Qualche giornofa, sul nostro blog, Valentina Colombo ha dedicato un post al fenomeno delleLittle Free Library: le piccole biblioteche americane che sorgonospontaneamente fra amanti dei libri e offrono gratuitamente e liberamenteletture, in uno scambio educato e reciproco che è, a nostro avviso,una manifestazione di grande civiltà. Fra i commenti ricevuti dal post,anche quello della promotrice della prima Little Free Library italiana:Giovanna Iorio, insegnante,traduttrice, scrittrice, che al parco della Inviolatella di via di Villa Lauchli, a Roma, ha tenuto a battesimo la prima libera casetta dei libri. Siail suo commento sia la notizia ci hanno fatto un gran piacere, oltrea farci subito pensare di dedicare a questa iniziativa uno spazio,per approfondirla e farla conoscere come merita. Giovanna Iorio siè prestata generosamente a rispondere alle nostre domande e ancheper questo la ringraziamo.
Per primacosa, Giovanna, come sei venuta a conoscenza delle Little FreeLibrary e come mai hai pensato di poter portare questo esperimentoin Italia, paese che in fatto sia di lettori sia di atteggiamentoverso “le cose di tutti” è distante anni luce dagli StatiUniti?
Il 20 marzo 2012 ho letto un articolo di Marta Traverso sul sito FinzioniMagazine. Ho subito pensato al parco davanti alla scuoladove lavoro, a Roma. È un parco bellissimo, ma ho pensato che coni libri sarebbe diventato un posto davvero speciale. Il sito littlefreelibrary.orgè molto chiaro e suggerisce come e dove realizzare questepiccole biblioteche libere.
Roma,Parco Inviolatella Insugherata Little FreeLibrary. |
Dall'idea alla realizzazione: passaggio mai scontato.In che modo hai pensato di concretizzare la prima Little Free Libraryitaliana e come ci sei riuscita?
Sapetequanto faccia star bene vedere un'idea che diventa un oggetto realee tangibile. È una gioia alla quale nessuno dovrebbe mai rinunciare.Spesso però la distanza tra un desiderio e la sua realizzazione èenorme, il tempo si dilata e il desiderio si spegne nell'attesa. Non è così per la Little Free Library che mi aveva colpito perla semplicità. In sintesi, una casetta per i libri da mettere neiparchi e dove tutti possono liberamente prendere un libro e lasciarneun altro. Lasciando un libro è d'obbligo scrivere una piccola nota,per accompagnare con le parole le pagine che ci hanno fatto star benee indicare ad altri un percorso.
Comee perché ti è venuta l'idea di coinvolgere i ragazzi in questainiziativa?
I miei studenti diletteratura sono state le prime persone con cui ho parlato della miaidea. Ho semplicemente detto: la facciamo? Qui a Roma, nel parco davantialla nostra scuola? Si sono subito entusiasmati. Hanno preparatodelle torte, le hanno vendute e con il ricavato abbiamo subitocomprato due Little Free Library!
Roma,Parco Inviolatella Insugherata Little FreeLibrary. |
Che parte hanno avuto i ragazzi nella creazione diquesta prima Little Free Library e anche della seconda, anch'essada pochissimo attiva a Roma?
La prima Little Free Library è arrivatadagli Stati Uniti in una grossa scatola. L’ideatore della LittleFree Library, Todd Bol, l’ha inviata dicendo che si trattava di unlegno di una vecchia fattoria, di almeno 100 anni. L’abbiamo affidataalla maestra d’arte e disegno e ai bambini di terza elementare. Sisono divertiti un mondo! E il risultato è davvero incredibile.
Altro partner della tua iniziativa è il Comunedi Roma, insieme al XX Municipio, che si è impegnato a realizzarein tutta la città molte altre piccole biblioteche libere. Come seiriuscita a interessarlo e dove sorgeranno le prossime Little FreeLibrary?
Non solo il Comune di Roma,ma anche il Parco di Veio, si sono subito incuriositi. È necessariorichiedere dei permessi per poter collocare le Little Free Library neiparchi pubblici, noi in particolare abbiamo fatto richiesta al Parco diVeio. Infatti, il Parco Inviolatella Insugherata si trova all’internodi questa magnifica area verde nel cuore di Roma Nord. Non ho avutonessun problema a convincerli, anzi ho subito ricevuto il sostegno diamministratori che hanno partecipato all’inaugurazione della primaLittle Free Library, il primo di giugno.
I bambinidi terza elementare della Marymount International School ofRome, guidati dalla maestra d'arte, progettano ladecorazione della prima Little Free Library. |
Rispetto all'idea americana, una presenza istituzionalerappresenta una cospicua differenza. Il fatto che queste bibliotechenascano su iniziativa di singoli non è un dettaglio, nell'idea di fondodell'iniziativa. Non temi che il coinvolgimento istituzionale tolgaforza e valore al sorgere spontaneo, dal basso, delle BibliotechineLibere?
Si, siamo famosi perla nostra burocrazia, ma stavolta non credo che il progetto delleLittle Free Library possa essere ostacolato da una collaborazionecon le istituzioni. A noi è venuta l’idea di metterne una in unparco pubblico, dove ci piacerebbe vedere tante persone leggere unlibro all’aria aperta. Il singolo cittadino può comunque farsicarico della promozione e cura delle Little Free Library. È bellopensare che non vi sia una distanza insormontabile tra i cittadinie le istituzioni, un progetto piccolo e bello come questo ha resopossibile un dialogo che spero serva a promuovere insieme un nuovoapproccio alla cultura. Io amo molto l’aggettivo “libere” chesi affianca alle parole “piccole” e “biblioteca” .
Marymount International School of Rome, Cerimonia diinaugurazione. |
Da alcuni anni, nel nostro paese assistiamo a unacostante depotenziamento delle risorse economiche destinate allabiblioteche, al punto da metterne in pericolo, in molti casi, la stessasopravvivenza. Tuttavia, l'idea americana convince le istituzioni alpunto di appoggiarla: come mai, a tuo avviso?
Perché è a costo zero! E le istituzioni ci fanno bella figura... Ilibri vengono portati dai cittadini, si crea uno scambio fitto e deltutto imprevedibile di libri. Si crea una comunità là dove a voltesi fa fatica a scorgerne una.
Comefunzionano le nuove Bibliotechine Libere romane, chi le riforniscedi libri e come si usano?
La solaregola è: prendi un libro, lascia un libro. Alla inaugurazione ognunodi noi ha “donato” un libro. Ognuno ha scritto una dedica,perché lasciare un libro è un gesto importante. Stai dicendo a qualcunoche quel libro ti ha salvato la vita, e quindi vale la pena che qualcunaltro lo legga... Insomma un libro in casa si trova, e se vale la penache qualcuno lo legga, basta scrivere un messaggio. Funziona.
Cosa consigli a chi sta facendo un pensiero inmerito all'apertura di una nuova Little Free library?
La seconda Little Free Library è già arrivata. Perl’inaugurazione però aspettiamo settembre. Siamo sempre a RomaNord, sulla Cassia, nel Parco di Tomba di Nerone. È un parco urbano,meno “fortunato” di quello dove ora sorge la prima Little FreeLibrary. Gli studenti del mio blog Amici di Letture eil Comitato Cittadino “Robinhood” sono i promotori e finanziatoridella seconda LFL.
È una sfida, perché tutti dicono sempreche i libri verranno rubati, che non funzionerà, che non siamo prontie civili abbastanza. Io non sono d’accordo. Si crea una comunitàgrazie ai libri, li dovreste vedere quelli che vanno nel parco, ora:sono i primi a controllare che la Little Free Library sia a posto! Non sicambia mai niente, se non si passa dalla teoria alla pratica. Io credoche realizzare una LFL dia a tutti la magnifica sensazione che fareè meglio di dire.
Poco dopo aver risposto allenostre domande, Giovanna ci ha informati che la terza Little Free Libraryitaliana è stata da poco inaugurata. Ne parleremo a breve...
Parte delle immagini qui pubblicate vengono daVignaClaraBlog.it,quotidiano online di Roma Nord. Ringraziamo il direttore editoriale,Claudio Cafasso, per averci permesso di utilizzarle.
Giovanna Iorio insieme a sua figlia, Rebecca, durantel'inaugurazione. |