Tradizione vuole che il 25 aprile, sul nostro blog, si festeggi così, con una delle canzoni più belle che esistono: Bella ciao.
La storia di Bella ciao affonda la sua storia in luoghi lontani e tradizioni diverse. Nel 2006, un ingegnere, Fausto Giovannardi, a Parigi, scopre per caso un cd: Klezmer. Yiddish swing music, venti brani di varie orchestre. Lo compra, lo ascolta, e in un pezzo riconosce la musica di Bella ciao. Il titolo è Koilen; l'esecutore, Mishka Ziganoff; la registrazione, del 1919. Come il pezzo sia arrivato in Italia non si sa. Alcune ricerche rivelano che Mishka Ziganoff era un ebreo originario dell'est Europa: un Cristian gypsy accordionist, fisarmonicista zingaro cristiano, nato a Odessa, che aprì un ristorante a New York: parlava correttamente l'yiddish e lavorava come musicista klezmer. La canzone Koilen è una versione della canzone yiddish Dus Zekele Koilen.
Giunto misteriosamente in Italia, il motivo divenne celebre in due diverse versioni: come canzone simbolo della Resistenza e come canto di lotta delle mondine. Il testo di quest'ultima versione, scritto nel 1951, si deve a Vasco Scansani su richiesta di Giovanna Daffini, "la voce delle mondariso".
Bella, ciao divenne inno ufficiale della Resistenza solo vent'anni dopo la fine della guerra. Prima del 1945, secondo recenti studi, a cantarla nelle varsione oggi notissima erano alcuni gruppi di partigiani nel modenese e attorno a Bologna. La Bella ciao partigiana, come spiega Wikipedia, riprendeva nel testo la struttura del canto tradizionale Fior di tomba, e musicalmente e nell'iterazione del ciao un canto infantile diffuso in tutto il nord Italia, La me nòna l'è vecchierella. Un'altra possibile influenza può essere stata quella di una ballata francese del Cinquecento, che mutata leggermente passò in Piemonte con il titolo di La daré d'côla môntagna, e in Trentino, Il fiore di Teresina, poi in Veneto,Stamattina mi sono alzata.
L'innesco della popolarità mondiale di Bella, ciao fu il Primo festival mondiale della gioventù democratica, tenutosi a Praga nell’estate 1947, dove numerosi giovani partigiani emiliani parteciparono alla rassegna canora Canzoni Mondiali per la Gioventù e per la Pace. Da questo momento la fama di Bella, ciao si è allargata a tutto il mondo, ed è stata assunta nelle più diverse situazioni, a canto di resistenza, come per esempio è avvenuto durante la campagna elettorale di Tsipras e nelle manifestazioni di solidarietà a Charlie Hebdo.
Oggi ve la proponiamo in una strepitosa interpretazione live di Goran Bregovic (Parigi, 2013), in cui Bella, ciao si ricongiunge alle proprie radici balcaniche. Buon 25 aprile a tutti.
(Di Bella ciao, su questo blog, abbiamo scritto qui e qui).