Nel presentarvi, Oh!, la nuova bellissima faccia della app Facciamo!, ne approfittiamo per proprorvi l’intervista che Gina Garbuglia, neolaureata al corso di laurea magistrale di Informazione, Editoria e Giornalismo all’Università di Roma Tre, ha fatto a Stefano Baldassarre all’interno della sua tesi di laurea sull’editoria digitale per bambini in età prescolare. Come si evidenzia dal testo il punto di vista dell’autrice si concentra sulla ricerca delle differenze e sulle affinità del processo creativo e grafico progettuale. Buona lettura!
Gina Garbuglia
Qual è stato il suo ruolo durante la realizzazione della app Facciamo! e di cosa si è occupato in particolare?
Stefano Baldassarre
Il progetto nasce dalla stretta collaborazione esistente tra illustratrice e autrice Antonella Abbatiello con Topipittori, una casa editrice specializzata in libri illustrati per bambini e ragazzi.
Dalle venti illustrazioni in una serie di venti “facce” realizzate con forbici e fogli colorati – affiancate da brevi testi ironici ed evocativi – è parso subito evidente che le stesse potessero travalicare, valorizzandolo, i confini del semplice per quanto raffinato libro illustrato.
Un’occasione allettante per immaginare un progetto più articolato adatto a sperimentare nuove modalità comunicative.
Così in una speciale formula collaborativa tra illustratrice, me come graphic designer, Lorenzo De Tomasi, designer delle interfacce e Gianluca Rotoni, ingegnere sviluppatore, è nata una app multilingue dove le facce trasformate in pixel ampliano i contenuti del libro in percorsi interattivi studiati per interessare, incuriosire, stimolare la creatività dei più piccoli.
Il progetto grafico delle app Facciamo! è sempre riferito e coerente al sistema di identità visiva del progetto ed è in questo che vede la mia più costante applicazione.
G. G.
Quali sono state le fasi progettuali più importanti, durante la realizzazione dell’applicazione Facciamo!?
S. B.
Occorre premettere che è stato anzitutto definito un documento strategico per delineare strettamente il campo di applicazione dell’intero progetto Facce e Facciamo! Il progetto, infatti, si rivolge specificatamente ai genitori (e poi di conseguenza ai loro bambini che sono comunque al centro del nostro lavoro) per offrire un prodotto che si basa sulla ricerca e sostegno dello sviluppo cognitivo del bambino attraverso il gioco.
Dalla psicoterapeuta Laura Bastianelli sono stati considerati i temi-base tipici di tali aree: i colori, le forme, i suoni, i numeri tra le più semplici; le stagioni, le emozioni, le combinazioni tra le più complesse.
Ogni singola app si basa quindi su uno di questi contenuti e quindi la lavorazione procede linearmente al mantenimento del tema individuato. Ogni lavorazione è sempre preceduta da una riunione operativa nella quale viene discusso lo storyboard.
Per fasi successive, e ognuno per la propria parte ma sempre in stretta comunicazione, vengono realizzati i disegni preparatori, l’elaborazione grafica, la funzionalità delle scelte e dell’animazione in sintonia con la programmazione.
G. G.
Quali differenze, dal punto di vista grafico, intercorrono nella creazione di una app per bambini, rispetto a quella di un libro illustrato per l’infanzia? E i principali problemi?
S. B.
C’è la necessità di considerare i tempi e i momenti di fruizione di una pagina stampata e la sua corrispettiva all’interno dei nuovi dispositivi come tablet e smartphone. Il progetto Facce e Facciamo! non si pone come un videogioco, ma come un momento da condividere tra genitori e figli, proprio come fosse un libro da sfogliare.
Da questo punto di vista, quindi, la differenza sta solo nella modulazione delle immagini e nel movimento e non nella loro elaborazione grafica. I problemi legati alla sovraesposizione dei più piccoli ai nuovi dispositivi e che possono generare atteggiamenti ripetitivi e compulsivi sono sventati da particolari accorgimenti presenti all’interno della appstessa che ne limita l’uso.
G. G.
In che misura e in che modo ha inciso sul suo lavoro, il fatto che abbiate dovuto trasporre un libro da un formato all’altro, piuttosto che crearne uno nuovo ad hoc?
S. B.
Questo è stato il problema minore, anzi, come detto nella risposta alla prima domanda, l’impostazione del progetto e la sua natura sembravano particolarmente adatti a questo tipo di trasposizione. La tecnologia che sta dietro la nostra app è sostanzialmente “invisibile” e orientata a comportamenti naturali che mantengono i meccanismi classici del gioco, come il ritaglio della carta), la selezione dei singoli “pezzi” e il tutto all’interno di un processo simile a quello della costruzione di un album di figurine.
E non solo. Le singole app, infatti, sono rilasciate una alla volta, una al mese, per lasciare intatto il fascino dell’attesa paragonabile a quello della tradizionale uscita in edicola del giornalino o albo illustrato.
G. G.
Rispetto al rapporto con professionalità più legate al mondo digitale (programmatori, animatori) e con quelle maggiormente connesse al mondo cartaceo (tipografi, editori), com’è cambiato il suo processo lavorativo? Ha dovuto adottare dei particolari accorgimenti per facilitare i compiti degli altri, in vista dell’obiettivo finale?
S. B.
Il processo lavorativo, per me che sono un graphic designer legato all’editoria classica, non è particolarmente cambiato. Infatti, quello che è sempre necessario, anche nell’editoria digitale, è il mantenimento e la condivisione del metodo lavorativo senza mai bypassare le procedure, anche le più piccole: ragionamento collettivo, individuazione delle priorità e obiettivi, definizione delle tecniche idonee affinché siano sempre mantenuti i requisiti di qualità. Per Facciamo! si è trattato, partendo dai disegni originali (in questo caso fogli colorati di carta e ritagliati), di definire la risoluzione in pixel degli artefatti, i formati di esportazione, il rispetto cromatico, ecc. come nel tradizionale flusso di lavoro dal grafico allo stampatore.
E per finire in bellezza vi proponiamo alcune immagini della bellissima animazione ideata da Gianluca Rotoni per la promozione della app.
Da oggi trovate Oh! su Apple Store.