Il 5 gennaio, su facebook, Filomena Grimaldi, felice proprietaria della Libreria Controvento sita a Telese Terme, ha scritto la riflessione che trovate qui di seguito, incentrata sulla relazione fra libraio, pubblico adulto e libro illustrato, la quale terminava con una richiesta di aiuto ad alcune persone, fra le quali noi. Ci è parso che queste parole fossero interessanti per tutti coloro che si occupano di libri per ragazzi, come, fra gli altri, i lettori del nostro blog, e che quindi fosse un peccato abbandonarle alla confusione e all'oblio di facebook che ha potenza istananea, ma memoria brevissima. Per questo abbiamo chiesto a Filomena se era d'accordo a pubblicare sul nostro blog i suoi pensieri, per dare loro vita più lunga e per lasciare ai lettori un possibilità di elaborazione superiore a quella di un flash quotidiano. Vi consigliamo di leggerla e poi eventualmente di andare alla pagina fb corrispondente per scoprire le risposte che le sono state date. Filomena conosce molto bene il lavoro che svolge. Prima di aprire una libreria propria, nel proprio paese, per anni ha lavorato come libraia in diversi contesti fra i quali Milano, occupandosi spesso, specificamente, di libri per piccoli. Quindi conosce le problematiche di settore, sa cosa singifichi avere rapporti con bambini, genitori, insegnanti, bibliotecari. Per questo la sua riflessione è tanto più interessante, perché nonostante le molte esperienze fatte, tutte le soluzioni e le risposte trovate fino a ora nel corso dell'esperienza precedente si sono rivelate risultate inutilizzabili nel contesto dove opera attualmente. Se leggendo le parole di Filomena, vi venisse voglia di scrivere il vostro punto di vista sulla lettura e gli albri illustrati, e le possibili strategie per promuoverli, che siate insegnanti, librai, genitori, promotori della lettura o quel che volete, noi saremo molto felici di ospitarvi in questo blog e di pubblicarvi. Quindi, fatevi avanti.
Libreria Controvento, Telese Terme,
[di Filomena Grimaldi]
Niente, se hai meno di sei anni un libro non te lo comprano perchè non sai leggere. Ti puoi aspettare solo libri per colorare o robe con finestrelle e giochetti che ti tengono lì zitto e buono.
Ah, se sei una femmina nemmeno il libro-gioco, aspettati al massimo un libro per colorare delle fatine.
Mi mortifica che i bambini perdano infinite opportunità di fantasticare, di provare emozioni, di impare, di divertirsi, di condividere la lettura con un adulto, eccetera eccetera. Infiniti bellissimi eccetera che la lettura ad alta voce regala ai piccoli uomini.
Mi mortifica che il mio catalogo sia costretto a impoverisi, non posso tenere tutto questo ben di dio a scaffale e non riuscire a gestirlo, dovrò ridurre la selezione.
Mi mortifica non poter dare alla mia libreria tutto quello che ho imparato in giro nelle librerie in cui ho lavorato, penso soprattutto all'esperienza in Toscana -le scuole, i nidi, le bibliotecarie, il centro Bruno Ciari, la scuola d'estate- ho imparato tantissimo, mi sono formata. Ma devo tenermi tutto per me.
Faccio profonda autocritica. Non posso credere che certe bellezze non vengano accolte dai grandi per mancanza di sensibilità (?), cultura (?) no.
LIbreria Spazio B**K, Milano.
Sbaglierò di sicuro la selezione dei titoli, il modo di proporli, di esporli. Sbaglio.
Non è colpa dei libri, non è mai colpa dei libri e nemmeno dei lettori.
So bene che mancano biblioteche pubbliche e scolastiche, che mancano occasioni di lettura eccetera eccetera, so bene che se ci fosse tutto questo fuori dalla porta della mia libreria, il mio lavoro, dentro, sarebbe diverso. Ma al momento non c'è e devo prenderne atto.
Il mio primo errore sta innanzitutto qui. Io ho lavorato come se queste cose (biblioteche, servizi, ecc) fuori ci fossero.
Il mio secondo errore è aver messo semplicemente i libri a scaffale, esposti di piatto, come il bellissimo scaffale che ho visto all'ingresso della Libreria dei Ragazzi. Mi aveva ispirata. L'ho voluto anch'io per la mia libreria.
È quella nella foto in testa all'articolo, scattata il 13 dicembre 2013, nel primo giorno di vita di Libreria Controvento.
Libreria dei Ragazzi, Milano.
Ho pensato che metterli bene in mostra, leggerli ad alta voce ai bambini, aprirli e consigliarli ai grandi che comprano per i piccoli, ho pensato fosse sufficiente. Non lo è affatto. È necessario creare strade, percorsi e accessi ai libri.
Mappe. La parola magica del nuovo millennio è #mappa. Io non ho creato nessuna mappa.
Ho proposto destinazioni, ma nessun percorso. Ed è questo l'errore.
Fa malissimo dirlo, ma un albo illustrato può fare paura.
Questo è il giorno zero.
Libreria Libriliberi, Lodi.
Rifarò il catalogo e ripenserò completamente le attività per la fascia 0-6. Non ho ancora capito come, ma qualche appunto ho inziato a prenderlo.
Chiedo aiuto (e non conforto!) a Giovanna Zoboli, Paolo Canton, Alessandra Starace, Federica Pizzi, Alice Campanellino Bigli, Alice Della Puppa, Teuta Meci, Sonia Basilico, Angela Articoni, Emanuela Bussolati che con gli albi illustrati ci fanno colazione, che girano l'Italia e incontrano lettori adulti, educatori e bambini. Secondo voi è corretta la mia analisi? Ci sono esperienze come la mia? Libraie e librai con la stessa crisi... Ditemene! Anche in privato .
Libreria Giannino Stoppani, Bologna.