Arrampicarsi su un albero

Ovvero: esperienze di bambiniall’aria aperta raccontate col fumetto assieme a MichelePetrucci.

[di Monica Monachesi]

Questa avventura comincia così:
con unlibro che ha il potere di catturare un bambino di sei anni che ha appenaterminato la scuola e ha davanti tutte le sue vacanze estive.
Ogni mattina Pietro legge e legge, e riprende in mano il libroappena ha tempo. Si tratta di una graphic novel,di un fumetto, i disegni sono freschi e divertenti. A caccia di ranelo interessa: parla di un bambino come lui, Michele Petrucci, chetrascorre il tempo all’aria aperta con i suoi amici,nella campagna marchigiana.

Già, leMarche. Michele è di Fano e noi andiamo al mare poco più a sud,a Senigallia, chissà se lo incontreremo mai... si domanda subitoPietro.
Detto fatto! Leggiamo di un suo laboratorio di fumettoper bambini nel programma di Disegni Diversi,festival del fumetto: non possiamo assolutamente perderlo.
Dobbiamo però insistere un po’, il laboratorio è per bambinidi dieci anni e Pietro ne ha sei.
Ma ci concedono dipartecipare. Meraviglioso: Pietro è fuori di sé.
Iltema del laboratorio è raccontare con un fumetto un’avventuraall’aria aperta e Pietro ha già trovato la sua, vissuta in campagnacon alcuni suoi compagni di scuola.

Ilprimo settembre, alle 11.00, arriviamo al Memo ovvero la Mediateca Montanari diFano.
Non ci eravamo mai stati. Davvero uno spazio bellissimo,al centro della città, in mezzo agli alberi. Tanta luce e tantospazio, bambini di ogni età e famiglie che sfogliano libri, scrutanoscaffali, trovano storie.
Noi cerchiamo il laboratorio e ciaccompagnano in un’ampia stanza luminosa. I bambini sono seduti attornoa grandi tavoli, anche Pietro si siede.

Micheleè già lì. Piuttosto silenzioso, ispira calma e curiositàcon i suoi grandi occhi verdi e gentili. Saluta i bambini,si presenta velocemente e subito li coinvolge in modo direttoed efficace: legge un elenco di cose da fare all’aria apertachiedendo chi di loro le avesse già fatte.

1 Arrampicarsi su unalbero
2 Fare una torta difango
3 Esplorare un fossoo un bosco
4 Correre sottola pioggia
5 Far volare unaquilone
6 Fare una battagliaa palle di neve
7 Partecipare auna caccia al tesoro
8 Costruireuna diga su un ruscello
9 Andaresullo slittino
10 Organizzareuna gara di lumache
11 Impararead andare in bici
12 Fischiareusando un filo d’erba
13Guardare l’alba
14 Scalare unacollina
15 Dar da mangiare a un uccellodalla mano
16 Andare a caccia diinsetti o lucertole o rane
17 Fare unapasseggiata nel bosco di notte
18 Piantarequalcosa, coltivarla e mangiarla


19 Accamparsiall’aperto e accendere un fuoco senza fiammiferi
20 Costruire una capanna

È un elenco straordinario! Avete già capito che questolaboratorio ha un nucleo molto importante e sensibile, dedicato alleesperienze dei bambini, quelle all’aria aperta. L’ho trovatoemozionante come mamma e ho visto che è stato molto coinvolgente estimolante per i partecipanti. Ho apprezzato molto la direzione deidesideri che scaturiscono dalla lettura di questo elenco: desiderisemplici e genuini e che chiunque può permettersi.
PoiMichele spiega le fasi del lavoro: ognuno avrà un foglio A4 per ilproprio racconto e lui li aiuterà a progettare il fumetto. Qualcunorespira profondo per essere pronto, e pende dalle sue labbra.
Michele ascolta le storie a una a una e contribuisce a svilupparelo storyboard.

Questoè lo storyboard nato dal racconto di Pietro, con unaritoccatina al titolo.

Mentre i bambiniraccontano, Michele fa piccole osservazioni sulla sceneggiaturadella storia: sul numero dei personaggi, sull’inizioe sul finale, su come essere comici o drammatici. Pocheparole chiave e consigli di un professionista del fumetto perorganizzare al meglio la narrazione anche in funzione del tempoe dello spazio a disposizione.

Ora i piccoli disegnatori sonoall’opera, concentratissimi, ognuno con la propria storiae con i propri personaggi.

C’è chisembra già un fumettista esperto.

Echi se la cava lo stesso, anche se ha appena finitola prima elementare.


E mentre le matite rendono felicemente abitato ognispazio del foglio, il tempo passa e intorno c’è chiaspetta, in buona compagnia.


È ora di colorare!

Vista la bellezza deidisegni a matita, subito provo il timore che, dato anche il poco tempoa disposizione, questa fase possa essere rischiosa per il risultatofinale. E invece, ecco il limite che salva: Michele propone di scegliereun solo colore. Ma un solo colore non è affatto poco e Acaccia di rane insegna.

Michele indicasoluzioni efficaci e rapidissime: colorare gli sfondi per glispazi chiusi e lasciare il bianco per gli spazi aperti in caso dialternanza aperto/chiuso oppure utilizzare gradazioni di colore pervarie inquadrature di esterni. Colorare i personaggi e altri elementianche con la matita o creando gradazioni dello stesso colore. Unbell’esercizio di pensiero.

Però, che bellestorie sono nate! Intrecci di esperienze, parole e immagini,mica poco per i giovani autori. Grazie Michele! Aspettiamonuovi appuntamenti come questo e nuovi racconti come Acaccia di rane.