Cincischio, non mi agito e vado lemme lemme/II

[Lascorsa settimana abbiamo pubblicato Cincischio, non mi agito e vado lemmelemme/I, prima parte dell'intervista alle trefondatrici di Spazio Bradipo. Qui, la seconda parte.]

Mask’Animo, gioco della casa franceseMitik.

A unanno dall'apertura, che bilancio fate? In che modo il territorio harisposto alle vostra presenza, sia come libreria sia come spazio dicultura?
Abbiamo aperto il Bradipo per scelta nona Bologna, ma a Casalecchio (una città di 35.000 abitanti, limitrofaa Bologna), interessate alla scommessa di lavorare su un territoriodove ci sono ottime istituzioni culturali pubbliche (la biblioteca,il teatro), ma dove una libreria per ragazzi mancava. Come piccolalibreria indipendente scontiamo pesantemente la presenza delle catenenei grandi centri commerciali che qui proliferano. Non manca tuttaviauna piccola clientela affezionata che gradisce la selezione di libri egiocattoli: il fatto che al Bradipo “non ci si perda” in una sceltadispersiva. Come atelier invece siamo molto soddisfatte. La rispostac'è: da Casalecchio e anche da Bologna.

Laboratorio dal giocoMask’Animo

Avetestabilito collaborazioni fra il vostro spazio e le altreistituzioni culturali presenti sul territorio? Se sì, funzionala sinergia?

Sì, con il Centrodi Documentazione Pedagogica con cui curiamo l'aggiornamentodelle operatrici dei nidi sugli albi illustrati e con un progettosperimentale a cui teniamo molto: l'Archeologia scolastica. Negliscantinati delle scuole si stipano, abbandonati, strumenti divecchia tecnologia che i bambini nativi digitali non conoscono:registratori a cassette, macchine fotografiche analogiche,proiettori di diapositive, lavagne luminose.
L'ideaè quella di scoprire con i bambini questi tesori nascosti perfarne un uso tradizionale e divergente (un esempio su tutti:le proiezioni dirette di Munari). Collaboriamo poi con la Casa della Conoscenza, invidiabileBiblioteca Comunale.

Laboratorio dal giocoMask’Animo.

Infine,interessante è la sinergia con il TeatroTestoni di Casalecchio. In parallelo alla programmazioneper scuole e famiglie proponiamo laboratori progettati adhoc. La mancanza di risorse economiche fa sì che questeiniziative si basino sostanzialmente su un'economia non monetaria,che rende difficoltoso lavorare con tempi di progettazione almeno amedio termine (per esempio, il teatro, gestito dalla fondazione EmiliaRomagna Teatri, e che negli ultimi anni ha fatto un preziosissimo lavoro,non sa ancora se la convenzione con il Comune, che scade ad aprile,sarà rinnovata e in che termini).

Nelvostro spazio avete spesso ospiti, a proporre attività rivolte aibambini. Come li selezionate? 


Laboratorio dal giocoMask’Animo.

Intanti anni di lavoro abbiamo costruito una rete di contatti,collaborazioni e scambi con chi opera in questo campo, sia a Bolognache nel resto d'Italia (e in alcuni casi d'Europa), convinte che ilconfronto sia importante. In questo momento non possiamo permettercidi chiamare e pagare adeguatamente tutte le persone che ci piacerebbeospitare. Offriamo il nostro spazio la nostra rete e le nostre capacitàdi comunicazione a chi condivide il nostro approccio e sceglie dirischiare con noi onori e oneri.
Tra gli altri ricordiamolecollaborazioni con Ottomani che si occupa di cinema dianimazione, l'associazione qb quanto basta che sioccupa in particolare di pedagogia musicale, e, a costo diannoiarvi, ancora Flavia Ruotolo, che da noi presentail suoZoo, edito da Memo, insieme al gioco che lo accompagna.

Laboratoriodal libro e gioco Zoo,Memo.

Infine,ci fa anche piacere offrire una piccola opportunità a queglioperatori giovani che magari hanno meno esperienza, ma moltoentusiasmo. 

Quali sono le caratteristiche, a vostro avviso,irrinunciabili nelle attività che proponete, vostre ealtrui?

La qualità, la cura, ladisponibilità a fare proposte non convenzionali e aperte. Credoche i laboratori siano un dispositivo per fare ricerca.

Come si impara a fare questo mestiere e,personalmente, da che esperienze formative provenite?

Noemi Bermani: Io sono laureata insociologia dell'arte al Dams di Bologna. Lavoro con i bambini perscelta.

Mostradelle illustrazioni dal libro Zoo,Memo.

Raccontarel'arte (in senso lato) ai bambini richiede curiosità e capacità disintesi. Spesso la poetica di un artista mi è risultata più chiaranel percorso didattico di un museo che in un saggio critico. Faccio laboratori da vent'anni e in quest'arco di tempo,
in una sorta di bulimia formativa, ho seguito diversi percorsi(in particolare il master dell'Associazione Bruno Munari e l'AccademiaDrosselmeier); soprattutto
all'inizio, hogirato molto per conoscere le persone che fanno questo mestiere ele loro esperienze. Come dice Antonio Faeti è fondamentale creareconnessioni.  È un lavoro che si impara sperimentando, facendoipotesi e discutendo per ore con i colleghi. Ma soprattutto osservandoe restando in ascolto. Per quanto riguarda il mestiere di libraia,invece, sono una novellina.



Laboratoriodal libro e gioco Zoo,Memo.

Valentina Gamberini: Il mestiere, oltre checon l'esperienza, si impara con la passione, il resto viene da sé. Certola strada è lunga e noi siamo ancora alle primissime armi. Mi sonolaureata in antropologia, ma anziché partire per scoprire nuovi mondi,ho deciso di provare a diventare libraia. In fondo è sempre stata larisposta alla domanda "cosa vorresti fare da grande?". Ho frequentato aBologna un corso per librai e giocattolai, dove ho conosciuto Noemi. Hosvolto un tirocinio formativo presso la libreria per ragazzi Il Castello diCarta di Vignola e poi un giorno ho ricevuto una mail da Noemi:“C'e’ un progetto Bradipo in atto...”


Laboratoriodal libro e gioco Zoo,Memo.

ValentinaPicelli: Questo è un mestiere di costante ricerca, chesi costruisce giorno per giorno in un circuito virtuoso di pratica,osservazione, ascolto, senza però mai dimenticare il rigore dellostudio. La sfida e l’impegno stanno nel non fossilizzarsi, nelnon diventare autoreferenziali, nell'essere critici con se stessi,nel non temere l'inattualità. Personalmente ho amato i libri sinda piccola, ho studiato dapprima al liceo classico-linguisticoe poi mi sono laureata in Lingue e Letterature Straniere.


Laboratoriodal libro e gioco Zoo,Memo

La nascitadi mia figlia mi ha “riammesso” nel mondo dei più piccoli e dellaletteratura per l’infanzia. Così, accanto alla passione, c’è statanuova voglia di conoscere e imparare. Ho frequentato il corso annualedell’Accademia Drosselmeier e poi mi sono iscritta al curriculumdi Pedagogia presso Scienze della Formazione. Per anni ho avuto lapossibilità di crescere attorno al prezioso gruppo della CooperativaGiannino Stoppani; e, grazie alla mia piccola Giulia, di vivere inprima persona la “cultura per l’infanzia”, arricchendo il miopercorso di incontri, scambi e intrecci importanti.