L'arma dimenticata


A sfogliare, leggere, osservare Inside the Rainbow: Russian Children's Literature1920-1935: Beautiful Books, Terrible Times, mi sonotornati in mente certi titoli della stampa dell'epoca della Rivoluzioned'Ottobre. «I Rossi stanno rovinando i bambini russi»,tuonava la prima pagina del New York Times nel1919.

E l'idea che questo fosse «parte diun deliberato piano bolscevico corrompere e depravare l'infanzia[...] per addestrare i bambini a diventare i futuri propagandistidella dottrina materialistica e criminale di Lenin» deve esserestraordinariamente resiliente e, in certa misura, rassicurante.

Non è, infatti, un caso che nella prefazione -per certi versi interessantissima - del libro, PhilipPullman si domandi: «Dove stavano i commissari e i segretaridi partito mentre sotto il loro naso si costruiva questo paesedelle meraviglie dell'arte moderna?»

Una domandaretorica, quella di Pullman, che attende una risposta sbagliata. Questaepoca aurea del libro per ragazzi con le figure (e aggiungere "russo"sarebbe riduttivo, visto che l'onda che ha provocato si sta ancorapropagando, e con forza incredibile, nel mare magnumdell'editoria per ragazzi mondiale) non nasce "nonostante" o "contro" unarivoluzione distratta, ma scaturisce proprio dalla rivoluzione stessa,alimentata dal suo spirito più puro.

Laconsapevolezza dell'importanza dei libri per ragazzi nellaprima Russia rivoluzionaria è sottolineato da una frase delloscrittore Lev Kormchy che, in un articolo comparso già nel 1918sulla Pravda, sotto il titolo L'armadimenticata, scrive: «Nello sterminato arsenaleche la borghesia ha utilizzato per combattere il Socialismo,i libri per bambini hanno avuto un ruolo determinante. Nelloscegliere in nostri cannoni e le nostre munizioni, ci siamodimenticati di quelli che diffondono veleni. Dobbiamo strapparequest'arma dalle mani del nemico.»

Così, inun'epoca in cui la Russia era ancora attraversata da una sanguinosaguerra civile, combatteva un'invasione delle potenze occidentali,soffriva gli effetti devastanti di una carestia e cercava disperatamentedi ricostruire un'economia a pezzi, le migliori forze intellettualidel paese furono impegnate a discutere i dettagli più sofisticatidella letteratura per ragazzi.

D'altraparte, nella Russia dell'epoca, i bambini avevano acquisitoun'importanza enorme. Come si legge nel saggio introduttivo di ArkadyIppolitov, curatore dell'Hermitage: «Per far sì che i bambinifossero pronti al radioso futuro che veniva costruito per loro, lorostessi dovevano essere ricostruiti... Per questo l'istruzione deibambini era questione della massima importanza nella nuova Terra deiSoviet. E sappiamo che i libri hanno un ruolo piuttosto importantenell'educazione dei bambini.»


Di fare questi libri fu incaricato un funzionario ucrainocresciuto in Svizzera, membro di quella élite culturalecosmopolita attratta dalle idee rivoluzionarie dell'epoca: Anatoly Lunacharsky, il capodel Commissariato del Popolo Sovietico per i Lumi, noto conl'acronimo Narkompros. L'idea era semplice: sidoveva costruire una nuova società da zero. Modellare e ispirare gliuomini affinché fossero gli attori e i promotori del nuovo mondomeraviglioso che li attendeva era un compito difficile, che dovevaessere affidato ai migliori artisti ed educatori. Così, scrittoridell'avanguardia, artisti, registi cinematografici e musicisti -molti dei quali amici personali di Lunacharsky -, presero parte conentusiasmo al grande esperimento.


Chiaramente, i libri per gli uomini nuovi dovevano sovvertire ifondamenti di quelli avevano preceduti. Era necessaria una rivoluzionetanto nei soggetti quanto nell'estetica. Nacque così la nuovafiaba, quella che parlava del mondo reale: di lavoratori, industrie,tecnologie, trasporti, cibo, oggetti quotidiani, animali, edifici. Euna nuova estetica che attingeva a piene mani al suprematismo,al futurismo e al costruttivismo, con le loro grandi campiture ditinte piatte, le forme geometriche e sintetiche, il ricorso allafotografia e al photomontage; e sul fronte del testoreinventava la rima e la prosa con gli strumenti di un surrealismoante-litteram.

Per quantoquesti argomenti possano sembrare aridi, è evidente che i creatoridi questi libri si sono divertiti un mondo a farli. E sono riusciti afarli con grande libertà, della quale era garante Lunacharsky. Ma,essendo la Russia, per l'appunto, la Russia, questo non significavache funzionari occhiuti non fossero attenti a ogni immagine e aogni riga che venisse pubblicata.

Lavedova di Lenin, che era diventata funzionario del Narkompros con unaspecifica delega all'Istruzione, criticò aspramente l'antropomorfismodi certe illustrazioni, considerando un peccato non veniale la mancanzadi realismo. E la censura colpì duramente un libro su un bambino chenon si lavava perché la frase «Vergognati, sembri uno spazzacamino»,era evidentemente e inaccetabilmente anti-proletaria. E, sempre, intutto il periodo considerato dal libro, aleggiava minacciosa l'accusadi voler "divertire" e non "istruire", della quale furono vittimeanche Marshak e Lebedev.

Maquesti lavori così scintillanti e innovativi contenevano in sé ilseme della propria distruzione. Che si presentò sotto forma di unbel paio di baffoni folti. Non appena Stalin ebbe ben salde in mano leleve del potere si preoccupò di mettere un freno a tanta, scatenatae incontenibile creatività: non aveva più bisogno di rivoluzionari,ma di obbedienti esecutori. Il primo a essere deportato fu Osip Mandelstam. Lunacharsky ebbe unesilio dorato in svariate missioni diplomatiche. Altri morirono:nei gulag (Mandelstam e Bulatov), negli ospedali psichiatrici(Kharms), in prigione (Tretyakov) oper le conseguenze della detenzione (Zabolotsky e Zdanevich). Vladimir Mayakovsky fu suicidato conun colpo di pistola al petto.

Ci restanoi libri. E tanta gratitudine.


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Post scriptum: Abbiamo usatola traslitterazione dal cirillico utilizzata nel libro. Sappiamo chequalche purista si lamenterà, ma ci è sembrato meglio restare coerenticon l'oggetto dell'articolo.