Non tutte le immagini sono fatte per essere consumate

Scelte di classeè un progetto di Tribù dei lettori, manifestazione organizzatadall’Associazione Culturale PlayTown Roma, a cui ogni anno è associatala pubblicazione di un catalogo ragionato, che seleziona i libri miglioridell’anno rivolti ai bambini e ragazzi dai 5 ai 13 anni, curato daAssociazione Hamelin. Di questa edizione è apprezzabile la qualitàcomplessiva, che investe la grafica, il pensiero critico, la scrittura,la cura dell'edizione, la scelta delle immagini.  Interessante enon scontata è anche la scelta dei libri (su cui si può essere d'accordoo dissentire, ma che mai appare arbitraria o debole). Mi piace il punto divista aperto da cui si guarda al libro per ragazzi,  fondamentaleper traghettare la letteratura per ragazzi oltre il ghetto settorialein cui spesso è reclusa, di cui è diretta conseguenza la scelta di farscrivere di libri per ragazzi nomi che non appartengono tradizionalmenteal settore e che dimostrano di avere, invece, strumenti criticisofisticati. Tutte queste ragioni, credo, nel tempo hanno asseveratopresso i lettori la serietà dell'operazione e imposto Sceltedi classe come un punto di riferimento affidabile e adeguatoall'obiettivo di una promozione della lettura non come pratica generica,casuale e indifferenziata. Come scrive Flavia Cristiano, direttore delCentro per il libro e la lettura, nell'introduzioneall'edizione 2014: “Tra il leggere il saper leggere vi è unoscarto di significato importante e scegliere un libro per fanciulli èun lavoro impegnativo che merita attenzione.





Scelte di classe rappresenta un faro nell'immensomare editoriale, un punto di informazione per bibliotecari, insegnanti,educatori, attraverso il quale informarsi e formarsi alla letturadel libro per ragazzi.” E come sottolinea Associazione Hamelinpiù avanti, Scelte di Classe “vuole essere unostrumento per passare del tempo con i libri, per smontarli e vedere cosac'è dentro, e poi sotto e poi su ogni lato”, operazione non scontataconsiderata la leggerezza e la disattenzione con cui nel nostro paesesi continua a considerare la letteratura destinata ai più piccoli,anche fra lettori forti e acculturati.

Dalla prefazionedi Tribù dei lettori, prendo questo ultimo passo che mi pareparticolarmente azzeccato, relativo alle ragioni per cui oggi ètanto importante sviluppare e diffondere strumenti critici 'forti':“Come ricordava Martin Scorsese sulla New York Reviewof Books dell'agosto scorso: 'I giovani devono capire chenon tutte le immagini sono fatte per essere consumate come un dolcee poi dimenticate'. E che bisogna insegnare a distinguere 'quelleche che hanno qualcosa da dire al cuore e all'intelligenza da quelleche si limitano a voler vendere qualcosa.'”
Due voltemi è stato chiesto dai curatori dell'edizione di partecipare inqualità di redattrice alle schede di lettura di Scelte diclasse. Entrambe le volte ho accettato di buon grado. Primo,perché mi piace scrivere di libri illustrati; poi, perché mi èsembrata proficua l'idea di far scrivere un editore su libri non suoi,ma di altri, senza che questo crei imbarazzo; e, infine, perchéscrivere di qualcosa su cui mai avrei pensato di scrivere trovo siaun esercizio utile, perché mi costringe a lavorare rinunciando allafacilità che deriva dal cimentarsi su un soggetto congeniale.

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Dico questo perché, in entrambi i casi, i curatori non mihanno lasciato la scelta del libro su cui elaborare la scheda,assegnandomene, invece, uno d'ufficio. Quest'anno il libro èstato La scopadella vedova, di Chris van Allsburg, edito da Logos nel2013. Ammetto, all'inizio di aver avuto qualche tentennamento. Conoscoquesto autore/illustratore (è suo uno dei libri natalizi piùfamosi del mondo The Polar Expressda cui è stato tratto un film di successo, alcuni anni fa). Avevo adisposizione, per un caso, La scopa della vedova,ma non l'avevo mai preso in considerazione con attenzione per laseguente irragionevole ragione: ha la copertina marrone. E a mequella copertina marrone provocava la stessa reazione che a DiegoMalaspina, in Miralat, suscita la matitamarrone che gli viene assegnata per l'ora di disegno, il primo giornodi asilo. Cioè un senso di tristezza, squallore e delusione: «...mitrascinarono in un’aula sconfinata, dove si faceva Disegno. Tutti ibambini avevano grandi fogli, su cui coloravano ferocemente. Arrivaitroppo tardi alla cattedra, dove era rimasta solo una matita, spuntata,e marrone. Non era la mia tinta preferita. Anche se l’oroscopola consigliava molto ai Capricorni, come me. Mi sforzai di disegnarequalcosa, col mozzicone, una stufa, mi sembra (ero un po’ rigido nelleidee, da Capricorno, appunto, e col marrone pensavo che si potessefare solo la terra, o una stufa).»


Questo per dire come ognuno di noi reagisca razionalmentealle caratteristiche fisiche di un libro, quand'anche si tratti diun lettore professionale dotato di allenato sguardo critico. Bene,superando l'orrore di quella copertina marrone (con bordo nero),mi sono avventurata, con qualche diffidenza, fra le pagine del libroper considerarlo con attenzione. Con soddisfazione, al termine dellalettura, ho scoperto trattarsi di un'opera degna, con un testo di grandeclasse, immagini all'altezza del testo e soprattutto con una dinamicasottile e interessante fra testo e immagini. E, così, date talipremesse, ho accettato l'incarico e mi sono messa a scrivere.
Per leggere la scheda che ne è venuta fuori, cliccate sulleimmagini. Se per caso anche a voi questo libro sulle prime ha dettopoco o addirittura vi ha indisposto, beh, spero che quel che mi èparso di vedere in queste pagine vi possa servire per scoprire un libromeritevole che credo ai ragazzi possa piacere e far riflettere.

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