Avventure/ 5: Voglio diventare una libraia indipendente

[di Antonella Giuliano]


Qualche settimana fa ci ha telefonato Antonella Giuliano. Non la conoscevamo. Ci ha chiesto di ricevere i nostri cataloghi perché stava per aprire una libreria perragazzi a Lecce. A noi piace la gente avventurosa, e ci siamo messi a chiacchierare, facendole un sacco di domande. Poi, ci è sembrato che dicesse cose davvero interessanti sulle origini del suo progetto e sulla sua formazione. Così le abbiamo chiesto di scrivere un post per il blog. Eccolo qui.
 
Oggi
È arrivato il postino: tra le buste di bollette da pagare, un bel po' di buste gialle e bianche. Apro uno a uno i plichi. Sono i cataloghi che ho richiesto alle case editrici. Devo studiare l’assortimento. Mi sto preparando. Voglio diventare una libraia indipendente.
 
Ieri
Ho cominciato ad avvicinarmi alla letteratura per l’infanzia lavorando come educatrice negli asili nido comunali di Firenze. Un amore nato così, quasi per caso. Poi, un giorno, sono capitata nel sito della libreria Centostorie di Roma e ho scoperto il Corso per aspiranti librai. Sembrava interessante, economicamente non troppo impegnativo e facilmente accessibile! In Italia, ci sono anche altre opportunità formative per librai: la Scuola per Librai Umberto ed ElisabettaMauri, la Scuola Librai Italiani di Orvieto e l’Accademia Drosselmeier di Bologna, legata alle poliedriche e infaticabili Giannine. Ma offrono una preparazione specialistica a fronte di un investimento notevole di tempo e di denaro. Il corso della libreria Centostorie, invece, è breve, pragmatico e low cost. E io puntavo solo a chiarirmi le idee.

 
Dicembre 2011. Freddo. Roma. Quartiere Centocelle. Via delle Rose. La prima reazione è la perplessità: una libreria per bambini in una via senza passaggio di un quartiere così periferico? Ma l’ottimismo è la mia arma vincente e, incuriosita, entro nella libreria Centostorie. C’è un belt epore. Saranno i termosifoni o gli sguardi confortanti degli altri aspiranti librai? 
Prima di entrare, pensavo che il desiderio di aprire una libreria mia fosse poco realistico: come competere con Internet, megastore, librerie di catena? E con la televisione, i videogiochi, le app? Sono bastate due giornate di corso per scoprire che si può fare. Alla faccia della recessione.  Bisogna solo liberarsi dell’idea, romantica e ammuffita, del libraio-custode del Tempio della Cultura, in attesa che i discepoli si affaccino sulla soglia.

Bisogna darsi da fare affinché quella soglia sia varcata da lettori e aspiranti tali e, soprattutto,per fare in modo che tornino. 
 
Se poi la specialità è libri per bambini e ragazzi, l'impegno raddoppia, perché deve coinvolgere intere famiglie. La libreria indipendente specializzata per bambini  è da sempre, e oggi sempre più, un progetto culturale ampio, che propone aibambini e alle loro famiglie laboratori creativi e attività di gruppo per avvicinarli al mondo della letteratura di qualità e al piacere della lettura.

 


I miei compagni di corso sono un catalogo di varia umanità. Ci sonoi determinati e  i velleitari; quelli che rischiano l’osso del collo e quelli che partono con le spalle coperte; quelli che hanno un negozio sfitto e gli sembra una buona idea stimolare la vita culturale del natio borgo selvaggio e quelli che pensano che una libreria conceda più spazio per la famiglia di un lavoro d’ufficio. C’è chi è stanco del solito tran tran e non vede l'ora di mollare i codici penali per gli albi illustrati; e chi pensa che sarebbe bello aprire una libreria per bambini in Puglia, perché per far crescere la sua terra servono uomini che sappiano pensare, ed è meglio che comincino da piccoli. Quella sono io.

 


Non mancano i dubbi e le perplessità, ma prevale la voglia di crederci, di pensare che l’idea possa trovare la strada per realizzarsi. La storia di Centostorie ci conforta. Ci conforta, ma non ci illude: Arianna e Antonella hanno tenacia e passione, capacità di attirare l’attenzione e interessare il pubblico, suscitare curiosità, farsi conoscere da bambini, famiglie, scuole e istituzioni del territorio, lavorando dentro e fuori dalla libreria. A volte, loro stesse sono incredule del successo della loro impresa.  
Poi si parla di mercato, giro d'affari e attività collaterali; di rapporti con distributori e case editrici, di comunicazione e nuove tecnologie, di organizzazione dello spazio e di assortimento dei libri. Esco da Centostorie e mi sento pronta anche a scalare montagne.

 
Oggi
Ho aperto la mia libreria? Non ancora. Ma ci sto lavorando seriamente. E mi sembra di essere a buon punto.
Tanti problemi. Soprattutto per l’investimento. Non sono cifre ingenti, ma comunque difficili da ottenere: le banche chiedono garanzie; e il pubblico ha tempi lunghi ed esiti incerti! Dubbi e incertezze, ogni giorno. Ma ho deciso di provarci: è forse il primo progetto della mia vita che mi appassiona veramente.
E il corso per librai? Mi ha fornito l’abc delle competenze del libraio, gli strumenti minimi per elaborare il mio progetto di libreria. Adesso, tutte le mie decisioni hanno un senso più preciso. Sono uscita da Centostorie con una tabella di marcia e con le idee un po’ più chiare.

 
Domani(forse)
Sono le nove. Alzo la saracinesca. Eccola la mia libreria! Odora ancora di nuovo, di libri, di legno, di emozioni forti, di speranze coltivate e ditimori.
Comincio a sistemare quello che ieri sera, dopo l’incontro con Bruno Tognolini su “Poesia nei, dei, con e per i bambini” non avevo messo in ordine. Ho fretta: nel pomeriggio per i bambini ci sarà il laboratorio di origami. 
Devo fare un ordine; passare dal tipografo per ritirare le locandine del festival del libro; chiamare una preside e la bibliotecaria per fissare l’appuntamento. Altro che vita sedentaria! Primo cliente: una mamma che vuole un libro con una bambola di pezza! Poi due nonne, un po’ timorose; poi prendono confidenza e sembrano non volersene andare più.

 


Ma, per prima cosa, come ogni mattina, ho acceso il computer e sono andata a leggermi il blog dei Topipittori. Oggi c'era un mio pezzo: “La mia vita da libraia. La forza delle storie altempo della crisi”. Ricordo quando Paolo, prima che aprissi lalibreria, mi chiese di raccontare come il corso per librai avesse inciso nella mia decisione di mettermi nell’impresa. Adesso posso dire che quel corso mi ha cambiato la vita, anzi che ha contribuito a chiarire a me stessa la strada da seguire per sentirmi felice. Allora cosa aspettate? Venite a trovarmi in libreria.

 


Naturalmente, vi terremo tutti aggiornati - qui su Facebook - su quello che succede in quel di Lecce. Ad Antonella, il più grosso, caloroso e rinfrancante:«In bocca al lupo!» 



Le altre “Avventure” sono:

1) Uno studio con dieci illustratori

2) Una stamperia tutta la femminile

3) Un’etichetta di autoproduzioni

4) Un collettivo di illustratrici

4 bis) Un posto per disegnare insieme (e scusate l’errore di numerazione)