Enciclopedia visiva dei suoni

Abbiamo chiesto all'editrice Arianna Squilloni di parlarci di questo libro, Enciclopedia visiva dei suoni, che ci è parso bellissimo, edito dalla sua A buen paso, Libro che, come spesso accade, ci ha fatto conoscere Diletta Colombo, di Spazio BK, finissima intenditrice di libri illustrati.

[di Arianna Squilloni]

Enciclopedia visiva dei suoni, di Isidro Ferrer (Abuenpaso & Museo Nivola, 2021).

Questo libro non esisterebbe senza il Museo Nivola, un museo che si trova a Orani, in Sardegna, proprio nel cuore dell’isola. Promuove la conoscenza e il messaggio di Costantino Nivola, nato a Orani nel 1911 e deceduto a Long Island negli Stati Uniti nel 1988. Fu scultore, pittore e designer noto per i suoi rilievi in cemento e sabbia e per le sue opere in marmo che richiamano gli antichi idoli mediterranei.

Il Museo Nivola (fotografia di Cedric Dasesson).

Costantino Nivola (fotografia di Carlo Bavagnoli).

Allo stesso tempo il Museo sostiene l’arte contemporanea attraverso mostre, eventi, ricerche e altre attività, contribuendo allo sviluppo culturale, sociale e economico delle sue comunità. Antonella Camarda, la sua direttrice, e Luca Cheri, responsabile dei programmi pubblici, pensano senza sosta a quale sia il loro ruolo e a come intervenire nell’ambito sociale, soprattutto nei momenti di crisi. Pertanto, nel 2020, durante il primo mese di confinamento da covid, Antonella e Luca hanno deciso di percorrere tre vie.

Nelle parole di Luca: «La prima, la più facile, era quella di mostrarsi attivi e positivi con il nostro pubblico, grazie ai social e portando avanti piccole attività. La seconda, quella che poi è sfociata nella mostra dal titolo Back Up inaugurata a giugno 2020, è stata di dare un aiuto concreto agli artisti, under 40 e nati in Sardegna, acquistando delle loro opere per poi esporle e metterle in vendita. Il ricavato è andato totalmente devoluto in beneficienza e in questo modo non solo abbiamo aiutato gli artisti, ma anche alcune associazioni culturali e sanitarie. La terza, quella che ha coinvolto Isidro e che ha dato vita all’Enciclopedia visiva dei suoni, è stata quella di voler donare un supporto poetico alle persone.»

In questo caso, Isidro Ferrer ha cercato la poesia nell’ascolto del circostante. In un momento in cui, per il cessare di ogni attività e tipo di trasporto, le strade erano diventate silenziose; in un momento in cui non potevamo abbandonare le mura di casa, Isidro pensò d’invitare il suo lettore bambino a tendere l’orecchio. A viaggiare prestando attenzione, a lasciarsi trasportare da suoni fino a quel momento ignorati. Immaginarne l’origine, la forma e quindi trascriverla. Dove?

Rinchiuso in casa, senza la possibilità di accedere al suo studio, Isidro ha iniziato a lavorare a partire dai materiali che aveva a disposizione, creando stampi e timbri, intervenendo su vecchi libri o riviste trovate in casa. È un po’ come l'antica idea del contadino di usare quello che trova intorno a sé. Innanzitutto, bisognava prestare bene attenzione al silenzio intorno per arrivare a percepire i suoni dispersi in questo nuovo spazio che si era creato. Poi bisognava preparare i materiali e soprattutto aprire libri e riviste, scegliere la pagina su cui intervenire e mettersi al lavoro. In questo modo la pagina del libro si trasformava in un mondo in miniatura.

Questo progetto, realizzato durante il confinamento, è stato diffuso attraverso la pagina web del Museo Nivola, adesso, un anno dopo, è diventato libro. Nel momento in cui Isidro Ferrer ha pensato alla possibilità di trasformarlo in un libro, ha voluto dar vita a un quaderno in cui presto è emersa una struttura quasi narrativa: come se si trattasse del racconto dell’esploratore che si addentra in una selva di suoni, sempre più lontano dalla civiltà contemporanea, dalle regole stabilite, dal mondo così come lo conosciamo. Il lettore diventa un esploratore che scopre un mondo fatto di sensazioni da esprimere con un suono e un segno proprio.

Nelle pagine di questo libro si presentano tre tecniche d’intervento artistico. A ognuna di queste tecniche corrisponde un breve catalogo di esempi ed elementi che emettono il suono da riprodurre. Man a mano che la tecnica di Isidro si addentra in un territorio poetico, anche i suoni da riprodurre diventano meno abituali.

La prima parte si occupa di animali, la seconda, di oggetti comuni. Tutti sappiamo più o meno che tipo di rumore producano. Eppure se provassimo ad ascoltarli come chi non ha mai letto un fumetto, come chi non sa dell’esistenza delle onomatopee, come potremmo trascrivere ogni suono che giunge alle nostre orecchie? Riproducendo con vocali e consonanti il suono che abbiamo sentito, ascoltato o percepito. Rifacendosi all’osservazione diretta, ma anche a letture personali, poco a poco Isidro Ferrer conduce il lettore a immaginare addirittura il suono di una situazione. Come suona l’idea della notte? A questo punto non si tratta più di trascrivere un suono, ma addirittura di inventarlo. Che suono esprime il sentimento del mare, per esempio?

Come quando scriviamo una poesia cerchiamo la parola precisa, l’unica parola capace di trasmettere un concetto, uno stato d’animo, una situazione, grazie al suo significato, suono e alla sua tonalità, così, qui, Isidro Ferrer invita il suo lettore ad accordare le sue mani e la sua bocca perché possano comprendere, trascrivere e disegnare quanto hanno ascoltato.

Anche perché quando ci allontaniamo dall’abitudine, da quello che sappiamo che si trova lì… Come fare a essere sicuri di quanto stiamo sentendo? Per esempio, ascoltate questa registrazione. Che cos’è?





 

Cosa distinguete? Un animale? E se sì, quale? E poi un rumore di fondo. Forse l’animale ci può guidare, anche se…

Vi racconto la mia esperienza: fin da bambina amo camminare in montagna, sulle Alpi. Al giorno d’oggi vivo a Barcellona, vicino alla Costa Brava e amo andare a camminare a Cap de Creus, fra il mare e le prime rocce dei Pirenei. In un paesaggio a suo modo duro, schiacciato da un vento che qui soffia con violenza inaudita. A volte, quando cammino per Cap de Creus e soffia forte il vento, all’improvviso credo di sentire il rumore di una cascata, un torrente che scorre rabbioso. Mi giro di scatto e ricordo che questo non è possibile, non ci sono torrenti di montagna a Cap de Creus. Allora guardo bene intorno e vedo un canneto. Forse è un esempio banale, ma è quello che mi viene in mente perché ho ben presente la sensazione di straniamento che provo ogni volta che mi confondo al sentire questo suono, quello del vento in un canneto.

Quest’osservazione e la conoscenza di alcune professioni o aneddoti curiosi, eppure spesso d’importanza vitale, hanno condotto Isidro a scrivere dei testi d’introduzione al libro e a ognuna delle sue parti. Questo ci ha permesso di contestualizzare e allo stesso tempo di rilanciare la proposta. Si trattava cioè di offrire un’apertura verso le possibilità del suono. Così, come a volte giochiamo con le immagini, creando trompe l’oeil e combinazioni impossibili, abbiamo pensato a tutto quello che si può fare con i suoni. Per esempio, abbiamo pensato ai progettisti del suono che cercano di ottenere per analogia un effetto simile al rumore del vento in un canneto. Riproducono la sensazione di un suono, usandone degli altri.

E così ha preso forma questo libro fatto con materiali semplici e allo stesso tempo raffinati: per la copertina abbiamo usato un cartoncino di quelli di non buonissima qualità che si usavano e si usano ancora nei libri di testo. Ma l’abbiamo usato al contrario, stampando sul dorso il bianco in serigrafia e il rosso in offset. In ogni elemento del suo lavoro e di questo libro in particolare, Isidro Ferrer si mette alla ricerca della bellezza e anche della libertà di agire, stare, pensare e fare a partire dai limiti materiali in cui è immerso, ma anche da uno sguardo ingenuo che non crede di conoscere già tutto quello che lo circonda, ma si lascia stupire e sorprendere senza sosta.

Il libro è acquistabile on line qui; a Milano presso Spazio BK; a Bologna presso Modo Infoshop; a Orani presso il Museo Nivola.