Il gioco del mercato

Ed eccoci alla penultima novità di questa primavera. Si tratta di Al mercato, scritto da Susanna Mattiangeli e illustrato da Vessela Nikolova, già affiatato duo di In spiaggia. Le tavole di In spiaggia e di Al mercato saranno in mostra da Zoo, strada Maggiore 50/a, a Bologna, dal 1 aprile al 4 di maggio. Inaugurazione ore 19.

[di Susanna Mattiangeli]

Eva conosce le leggi del mercato. Quello dei capitali, della finanza, delle banche, delle rate? No, quello dei capitoni, della finocchiona, dei banchi, delle rape. Quello dove trovi cetrioli e carote ma anche mutande, cappotti, scarpe e ciglia finte. Eva è la protagonista, mai nominata (ma noi sappiamo che si tratta di lei, soprattutto lo sa Vessela Nikolova, l’illustratrice, che l’ha già ritratta sulla spiaggia) di questo nuovo albo dedicato all’osservazione di ambienti specifici e delle persone che li abitano. Quando va al mercato con la nonna, Eva sa che deve guardare e poi guardare ancora: è il gioco del mercato, che, come tutti i giochi, ha le sue regole. La prima è che devi cercare con gli occhi e, dopo che hai trovato, continuare a cercare ancora. Perché ci sono così tante cose, non si sa mai. Altra regola del mercato è che ogni tanto devi seguire gli strilli, le cantilene e farti portare dalle orecchie. Se trasgredisci sei fuori dal gioco. È vietato non toccare, non annusare e, soprattutto, non si può rifiutare un assaggio, se ti viene offerto dal signore che vende la pizza.

Eva forse non sa ancora che i prodotti del mercatino rionale dove passa la mattinata compiono viaggi a volte brevi, ma a volte lunghissimi e che tutto ciò che vede, tocca e assaggia è collegato in qualche modo a quel mercato più grande, che ha leggi diverse e difficili. Lei però sa che lì, nella piazza dove va con la nonna, usa tutti i sensi che possiede: scambia sguardi, ascolta voci e fa qualcosa di più che dare dei soldi in cambio di prodotti. Ci sono talmente più cose da fare che non importa se trovi davvero quello che volevi e come ci riesci.

Come per l’albo In spiaggia, la scrittura del testo è avvenuta per gradi, a partire dai bozzetti dal vero presi da Vessela Nikolova al mercato di Ospitaletto di Cormano. A una mia prima versione di storia è seguita un’altra serie di immagini, fino alla stesura definitiva: con questo sistema abbiamo dialogato, cercando di stabilire un punto di vista comune che, chissà, potrebbe avvicinarsi a quello della vera Eva. Il soggetto questa volta era così ricco visivamente che la storia accompagna i mille racconti suggeriti dalle illustrazioni. Vessela ha un suo modo speciale di commentare quello che osserva, sottolineando delle espressioni o delle pose con uno spirito leggermente ironico, che aiuta a immaginare sviluppi possibili. Alla carrellata di tipi umani - la suora che compra il cattura polvere, la nonna che guarda Paolo Canton mentre apre il portafoglio, la signora allarmata che forse non ha abbastanza soldi - si aggiunge una quantità di oggetti e cibi che raccontano provenienze e lasciano intuire percorsi futuri. In quest’albo c’è poi un testo ulteriore: quello dei cartellini, delle insegne, delle scritte disseminati ovunque. Prezzi, offerte, descrizioni, inviti all’acquisto che sono una forma artigianale di linguaggio pubblicitario e che, agli occhi di chi ancora non legge o ha appena iniziato a farlo, devono apparire tutti insieme come un lungo discorso difficile da decifrare.

Io non ricordo episodi speciali di quando andavo al mercato da piccola, ma ho bene in mente due cose: quel senso di mistero di fronte ai segni appoggiati alle verdure oppure infilzati nella carne con dardi di plastica; le voci accavallate dei grandi che parlavano di etti, di chili, di sconti, di resto (perché i venditori a volte davano i soldi ai clienti?). Da quelle nozioni misteriose spesso nascevano dialoghi oscuri che avrei continuato ad ascoltare e invece si perdevano nel movimento: bisognava andare via, passare ad altri chioschi, cercare altre cose. Nel tempo ho visitato suk e bazar più o meno colorati, rumorosi, odorosi e mi sono accorta che quello ci piace tanto del mercato è - che si conosca la lingua o no - quel racconto per immagini, azione, canto che ci distrae e ci inganna: un teatro gratuito che cambia scena in continuazione, dentro il quale possiamo muoverci e tornare indietro, come in un libro.

Tutte le immagini sono tratte da Al mercato, di Susanna Mattiangeli e Vessela Nikolova.